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1) Dizion.4° Ed. .
GABBIA
Voce completa

vol.2 pag.558-559


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GABBIA.
Definiz: Strumento, ordigno, o arnese di varie fogge, per uso di rinchiudere uccelli vivi, composto di regoletti di legno, detti staggi, e di vimini, o fili di ferro, detti gretole. Lat. cavea. Gr. ὀρνιθοτροφεῖον.
Esempio: Cr. 10. 24. 2. Intorno a quella (fossatella) si ficcano rami d'arbori, alli quali s'appiccano gabbie, nelle quali sieno molti diversi uccelli spartiti, che cantino.
Esempio: Bocc. nov. 44. 12. Sì che egli si troverà aver messo l'usignuolo nella gabbia sua (quì figuratam. in sentimento equivoco.)
Esempio: Franc. Sacch. nov. 6. Basso, io vorrei qualche uccello per tenere in gabbia, che cantasse bene.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. appresso: Tutto il popolo era sulla piazza a vedere il Basso nella gabbia.
Definiz: §. I. Gabbia, si dice Ogni altra cosa fatta a questa similitudine, per rinchiudervi dentro animali. Lat. vivarium, cavea. Gr. οἰκίσκος, ζωγρεῖον.
Esempio: Petr. canz. 29. 3. Or dentro ad una gabbia Fere selvagge, e mansuete gregge S'annidan.
Esempio: Cr. 9. 86. 2. Se dugento (galline) nudrir ne vorrai, luogo chiuso è da avere, nel quale due gabbie per loro abituro congiunte sieno.
Esempio: G. V. 6. 38. 1. E lui misono in carcere in una gabbia di ferro.
Definiz: §. II. Gabbia, è anche Strumento fatto di corda d'erba, detta stramba, intrecciata a maglie a guisa di rete, di forma rotonda, con una bocca nel mezzo di sotto, e di sopra, nella quale si metton l'ulive infrante per istrignerle. Lat. fiscus, fiscina. Gr. θίβη, ταλαρίσκος.
Esempio: Pallad. Non si vuole schiacciare i noccioli colla macine, ma sola, e lievemente la carne, ed in gabbie di salcio premere.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 20. Io so, che avete il capo nel fattoio Tra macine, tra gabbie, e tra braghieri.
Esempio: Cant. Carn. 18. Adopransi a far l'olio i romaiuoli, E pezza, gabbia, stanga, e bigonciuoli.
Definiz: §. III. Gabbia, si fa anche di corda, o a maglie, e chiamasi Quella, che s'adatta al capo a' giumenti, e comprende in se il loro muso. Lat. fiscella.
Definiz: §. IV. Gabbia, per similit. dicono i marinari Quello strumento, ch'e' mettono in cima all'antenna, sul quale sta la veletta, cioè l'uomo, che fa l'ascolta. Lat. corbis, qualus.
Esempio: M. V. 11. 30. E nella vetta di ciascuna antenna mise una gabbia.
Esempio: Ar. Fur. 39. 79. Nè pone guardie, nè vedette in gabbia, Che di ciò, che si scuopre, avvisar l'abbia.
Definiz: §. V. Gabbia, per metaf. vale Prigione. Lat. carcer. Gr. δεσμωτήριον, φυλακή.
Esempio: Petr. cap. 4. In così tenebrosa, e stretta gabbia Rinchiusi fummo.
Esempio: Bern. Orl. 2. 4. 45. Un'altra volta in gabbia esser gli pare, E dell'impresa quasichè si pente.
Definiz: §. VI. Onde Da gabbia, posto in forza d'aggiunto, vale Degno, e Meritevole d'esser messo in prigione; e si dice comunemente di Chi fa pazzíe. Lat. dignus carcere, dignus vinculis. Gr. φυλακῆς ἄξιος.
Esempio: Fir. nov. 4. 228. E mordendosi disse infra se: va' pur là pretaccio da gabbia: se io non te ne fo pentire, che mi venga una cassale, che mi ammazzi.
Esempio: Bern. Orl. 1. 7. 72. Rispose Astolfo: sì prete da gabbia.
Definiz: §. VII. Gabbia, è anche un Arnese da pigliar pesci. Lat. nassa. Gr. κύρτος.
Esempio: Buon. Fier. 3. 3. 8. Ond'io pescando Prima colla bilancia, non die'in nulla; La trappola provai, provai più gabbie, ec.

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