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Dizion.4° Ed. .
RISENTIRE
Voce completa
vol.4 pag.223
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RISENTIRE.
Definiz: | §. Sentire, o Udir di nuovo. Lat. iterum audire, iterum auscultare. |
Esempio: | Cron. Morell. 352. Io andava in su, e ascoltando, s'io risentiva l'uccello.
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Definiz: | §. I. In signific. neutr. pass. vale Svegghiarsi, Destarsi, Lasciare il sonno. Lat. expergisci, expergefieri. Gr. ἐξυπνίζεσθαι.
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Esempio: | Bocc. nov. 41. 7. La giovane ec. prima che alcuno de' suoi, si risentì.
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Esempio: | E Bocc. nov. 42. 7. E alla fine fattala risentire; la
dimandò, come ec. |
Definiz: | §. II. Risentirsi, per Ricuperare il sentimento. Lat. sensum recuperare,
recipere. |
Esempio: | Bocc. nov. 36. 15. Tramortita addosso gli ricadde, e dopo alquanto risentita, e
levatasi ec. verso la casa di lui si dirizzaro. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 4. 86. Perchè Baiardo via per la pianura Ne porta il suo padron
mezzo stordito, Ma in poco d'ora si fu risentito. |
Esempio: | Cant. Carn. 196. Stropicciando risentire Ogni membro gli facciamo.
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Definiz: | §. III. Risentire, per metaf. |
Esempio: | Petr. son. 183. Il cantar nuovo, e 'l pianger degli augelli In sul dì fanno
risentir le valli (cioè: risuonare) |
Esempio: | E Petr. son. 285. Or conosco i mie' danni, or mi risento
(cioè: mi ravvedo) |
Esempio: | Pass. 229. Acciocchè la confusione, e la infamia del peccato brutto il faccia
risentire, che prima era insensibile (cioè: ravvedersi) |
Esempio: | Dav. Colt. 160. Svina, e imbotta un po' giovane, acciocchè nella botte alquanto
grilli, e perciò si risenta, e schiarisca (cioè: prenda vigore) |
Definiz: | §. IV. Risentirsi dell'ingiurie, o d'alcuna cosa; vale Non sopportarle, e Farne richiamo, o
vendetta; che anche diciamo Farne risentimento. Lat. iniurias ulcisci.
Gr. ἀδικίας
ἀμύνεσθαι. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 4. 87. Silio non aspettò la sentenza, e s'ammazzò, e nondimeno si
corse a' beni, non per restituir tributi, come dicevano, mal presi che niuno si risentiva, ma per torgli il dono
fattogli da Agusto del suo debito. |
Esempio: | E Tac. Dav. stor. 2. 289. Valerio Marino destinato da Galba
prolungò, non per alcuna offesa, ma per esser dolce uomo da non sapersene risentire. |
Esempio: | Malm. 9. 23. Perde il rispetto, e quivi si risente. |
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