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Dizion.3° Ed. .
FARE
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vol.2 pag.634-658
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Omografo 1
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FARE.
Definiz: | Verbo sincopato dal Primitivo FACERE, che così intero fu in uso anticamente, ed
ancora con molte delle sue voci supplisce all'altro, formandosi di tutti e due un sol verbo. In alcune terminazioni si
adopera pure doppiamente, colle voci derivanti da ciascuno di detti infiniti; dicendosi ugualmente: io faccio, io fo, e
simili. Come deriva interamente dal verbo Lat. facere, così ne conserva l'intera
natura; che se lasciò scritto Papiniano Verbum facere omnem omnino
faciendi caussam complectitur. Lib. XXXVII Quaest. Leg. 218. Dig. De verb. signif. anche pure nella
lingua nostra il verbo FARE, ha in se tal generalità di significanza. Ne esprime perciò generalmente l'azione, che poi
particolarmente si spiega con altri verbi; onde dinotando gli avverbi, quasi addiettivi de' verbi, e circostanze
dell'azioni: e co' nomi divisandosi le cose, così le agenti, come le pazienti, e spiegandosene le lor qualità, ne
segue, che accoppiato il verbo Fare, con verbi, nomi, od avverbi, ne significhi, mercè di tal compgnia, distintamente
le spezie precise, e le forme individuali, dell'azioni particolari: come da se unitamente ne comprende l'azione in
generale. Noi imperciò a migliore spiegamento della materia, ed a maggior comodità del Lettore, accenneremo
primieramente alcuni sentimenti più comunali, e precisi, del verbo stesso, posto assolutamente di per se; soggiugneremo
appresso, certe espressioni, formate da alcune sue particolari voci, e maniere; esporremo dipoi alcune regole generali
intorno a' significati del medesimo, giunto ad altri vocaboli; trarrem fuori finalmente per alfabeto, moltissime frasi
particolari, e locuzioni proprie, o più espressive nel significato, o più frequenti nell'uso, trascelte tra le
innumerabili, che da' suoi varj accoppiamenti, e diverse costruzioni si formano. |
Definiz: | FARE. Attualmente operare, dar forma a che che sia, creare, comporre. Lat. facere, creare,
componere. |
Esempio: | Boc. Nov. 42. 14. Far corde molto più sottili agli archi de' vostri arcieri.
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Esempio: | E Bocc. Nov. 19. 3. S'io credo, che la mia donna alcuna
ventura procacci, ella il fa, e s'io nol credo sì il fa: e per ciò a fare, a far sia. |
Esempio: | Dan. Inf. 2. Io son fatta da Dio, sua mercè, tale. |
Esempio: | E Dan. Inf. Cant. 3. Fecemi la divina potestate.
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Esempio: | E Dan. Purg. 16. Tu fosti prima, ch'io disfatto fatto.
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Esempio: | Petr. Son. 217. Tal di virtute amica Torre alla terra, e 'n Ciel farne una stella.
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Esempio: | E Petr. Son. 278. Che 'l cuor m'avvinse, e proprio albergo
felse. |
Esempio: | E Petr. Canz. 29. Che fan qui tante pellegrine spade?
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Esempio: | E Petr. Canz. 33. Che fanno meco omai questi sospiri?
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Esempio: | Cavalch. Specch. Cr. Ecco che quel che tu hai lodato battezza, ogni huomo va a
lui, e fa più discepoli di te. |
Definiz: | FARE. Produrre. Lat. facere, gignere, parere. |
Esempio: | Dav. Colt. Vedi il poter della Luna nel melagrano, che quanti giorni ell'ha quando
il poni, tanti anni pena a farne, e posto a Luna scema non ne fa. |
Definiz: | FARE. Dar l'essere, dare ornamento, perfezione. Lat. facere, perficere. |
Esempio: | Franc. Barb. 114. 10. Magion non face l'huom, ma huomo quella. |
Esempio: | E Franc. Barb. 124. 21. Non face donna bellezza, o nazione, Ma
senno. |
Definiz: | FARE. Esser cagione. Lat. facere, in causa esse. |
Esempio: | Dan. Inf. 1. E molte genti fe già viver grame. |
Esempio: | E Dan. Inf. appresso. Che m'ha fatto cercar lo tuo volume.
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Esempio: | E Dan. Inf. Cant. 2. Io son Beatrice, che ti faccio andare.
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Esempio: | Petr. Son. 230. Che mi fea viver lieto, e gire altero. |
Esempio: | E Petr. Son. 16. Tacito vo, che le parole morte Farian pianger
la gente. |
Esempio: | E Petr. Canz. 46. 10. Chiaro a lei giorno, a me fesse atre
notti. |
Definiz: | FARE. Creare, eleggere. Lat. facere, creare, legere, cooptare. |
Esempio: | G. V. 2. 12. 3. Fecero Re di Francia Ugo, ovvero Oddo figliuolo di Roberto Conte
d'Angieri, e regnò nove anni. |
Esempio: | E G. V. 8. 64. 2. Al suo tempo fece più Cardinali suoi
confidenti. |
Definiz: | FARE. Comporre, formare. Lat. facere, conficere, condere, componere. Gr.
ποιεῖν. |
Esempio: | G. V. 6. 29. 1. E presa Turchia, Cumania, sì passarono in Europia, e fecero di
loro due parti. |
Esempio: | E G. V. 8. 10. 2. E fece il buono, e utile Libro detto Tesoro,
e 'l Tesoretto. |
Esempio: | Dan. Inf. 20. Di nuova pena mi convien far versi. |
Definiz: | FARE. Eseguire. Lat. exequi. |
Esempio: | Boc. Nov. 46. 5. Comandò, e così fu fatto. |
Definiz: | FARE. Cominciare. Latin. incipere. Gr. ἄρχεσθαι. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 8. Ell'è nobile, e delle prime casate di Siena, Faccendosi da qual
porta? |
Definiz: | Fare. Perfezionare; e nel neutr. pass. Acquistar perfezione, per perfezionarsi. Lat.
perficere. |
Esempio: | All. 4. Che l'anima prudente si fa più nel riposo. |
Definiz: | FARE. In sent. osceno: Compire. Lat. perficere. |
Definiz: | FARE. Apprestare, mettere in punto. Latin. facere, parare. |
Esempio: | Nov. Ant. 1. tit. Della ricca ambasceria, la quale fece lo Presto Giovanni al
nobile Imperadore Federigo. |
Definiz: | FARE. Seguire, avvenire. Latin. fieri, evenire. Gr. γενέσθαι. |
Esempio: | G. V. 9. 72. 1. Che si credeano aver vinta la Terra, fatta la sconfitta.
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Definiz: | FARE. Neutr. pass. Divenire. Lat. fieri. Gr. γίγνεσθαι. |
Esempio: | Dan. Inf. 2. Tal mi fec'io, in quella oscura costa. |
Esempio: | E Dan. Inf. appresso. Tal mi fec'io, di mia virtute stanca.
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Esempio: | E Dan. Inf. 20. E fassi fiume giù pe' verdi paschi.
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Esempio: | E Dan. Purg. 25. Fessi le braccia duo di quattro liste.
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Esempio: | E Dan. Purg. appresso. E la sua pelle Si facea molle, e quella
di là dura. |
Esempio: | E Dan. Par. 27. Incominciò a farsi più vivace.
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Definiz: | FARE. Disporre di che che sia, come dire: Che ne farai? Lat. quid de illo
facies? |
Esempio: | Boc. Nov. 31. 14. Di Guiscardo, ec. ho io già preso partito, che farne, ma di te
sallo Iddio, che io non so, che farmi. |
Esempio: | Petrar. Cap. 4. Ma prima vo seguir, che di noi feo. |
Definiz: | FARE. Trattare, procedere. Latin. se gerere. |
Esempio: | Petrar. Canz. 35. 4. Mi giacqui un tempo, ora all'estremo famme, E fortuna, ed
amor, siccome suole. |
Esempio: | Boc. Nov. 96. 1. Perciocchè di parte avversa alla sua era il Cavaliere, più
famigliarmente si dovesse fare. |
Definiz: | FARE. Rappresentare. Lat. agere. |
Esempio: | Cecch. Corred. Pr. Vi sarà detto da quelli, che fanno il primo atto.
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Definiz: | FARE. Giucare. Latin. ludere. Onde Fare a scacchi, fare a
picchetto, ec. Giucare a quei giuochi. |
Definiz: | FARE. Affaticarsi. Lat. facere, laborare. |
Esempio: | Dant. Inf. 4. E con Racchelle, per cui tanto fe. |
Definiz: | FARE. Cangiarsi, diventare, trasformarsi; ma nel passivo, e nel neutr. pass. solamente. Lat.
fieri, effici, evadere. |
Esempio: | Petr. Son. 222. Alla mano, ond'io scrivo è fatta amica. |
Esempio: | E Petr. Canz. 40. 4. Ohime, terra è fatto il suo bel viso.
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Esempio: | Dan. Par. 4. Fessi Beatrice qual fe Daniello. |
Definiz: | FARE. Operare in vece d'altrui, esser proccuratore per altri. Latin. facere, curare, rem
gerere. |
Esempio: | G. V. 8. 4. 2. Sdegnò di non voler fare l'omaggio personalmente; ma mandò in
Francia M. Amondo suo fratello, che 'l facesse per lui. |
Definiz: | FARE. Fingere. Lat. agere, simulare. |
Esempio: | Boc. Nov. 2. 1. Masetto da Lamporecchio si fa mutolo (qui neutr.
pass.) |
Definiz: | FARE. Rendere, far divenire. Lat. reddere, efficere. |
Esempio: | Dan. Purg. 23. Che l'andar mi facien di nullo costo. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 5. Mi vorresti, ec. Far barbagianni, come volevate Fare il
messere un nibbio. |
Definiz: | FARE. Esser'utile. Lat. expedire, utile esse. |
Esempio: | Petrar. Canz. 40. fin. Non fa per te di star tra gente allegra Vedova sconsolata.
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Esempio: | Cron. Vell. Quasi del continuo sarei stato in ambasciata, ma non faceano per me,
che era mio disertamento. |
Definiz: | FARE. Appartenere, confarsi, aver convenienza, affarsi. Latin. congruere,
convenire. E si usa anche nel neutr. pass. |
Esempio: | Fav. Esop. Niente hai sapor di biada, e perciò tu non ti fai a me, ne io mi fo a
te. |
Esempio: | Cresc. 2. 23. 10. Dove si dice di quelle cose, le quali fanno alla generazione, e
al crescimento delle pinte. |
Definiz: | FARE. Importare. L. referre, interesse. |
Esempio: | Boc. Nov. 42. 8. Che vi fa egli, che ella sopra quel veron si dorma. |
Esempio: | Cecch. Dot. 3. 3. A voi non fa niente, E al padrone assai, che lo vuol vendere.
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Definiz: | FARE. Stimare. L. facere, existimare. |
Esempio: | Petr. Son. 205. Bench'io non sia di quel grande onor degno, Che tu mi fai.
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Definiz: | FARE. Credere, e con ragioni affermare. Latin. asserere. |
Esempio: | Dant. Inf. 10. Che l'anima col corpo morta fanno. |
Definiz: | FARE. Fabbricare. Latin. facere, aedificare, condere. |
Esempio: | G. V. 1. 2. Che operavano la detta torre fare. |
Definiz: | FARE. Essere a sufficienza. Latin. sufficere, satis esse conficere. Come; |
Definiz: | FARE. Andare avanti, spignere. Lat. propius accedere, adire. Gr.
παραγίγνεσθαι.
E si usa anche frequentemente nella signif. neutr. pass. |
Esempio: | Boc. Nov. 46. 13. E più verso lui fattosi il domandò. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 14. 13. Fattasi alquanto per lo Mare, il quale
era tranquillo. |
Esempio: | Dant. Purgat. 26. Poi verso me quanto potevan farsi, Certi si fero. |
Esempio: | E Dan. Purg. Cant. 27. Fatti ver lei, e fatti far credenza.
| continua...
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